Dove nascono le supercars italiane
Motor Valley italiana è un nome che, senz’altro, tutti abbiamo sentito ma di cui, forse, non ne riusciamo a comprendere il pieno significato e neppure la grandezza ed è una di quelle realtà che tutto il mondo ci invidia.
Ma cosa si intende per Motor Valley Italiana?
Con questa espressione ci si riferisce ad una parte della regione Emilia Romagna che, partendo dal mare Adriatico ed arrivando agli Appennini, in circa 150 Km concentra le migliori aziende motoristiche, non solo a livello italiano ma internazionale. Qui si producono le auto più sofisticate e desiderate al mondo ed anche le moto: la Ferrari, la Lamborghini, la Maserati, la Dallara, la Pagani, la Ducati. Proprio la storia di Horacio Pagani descrive al meglio questa desiderabilità di Made in Italy.
Questo imprenditore italo-argentino sin da bambino desiderava costruire automobili e decise che per realizzare il suo sogno doveva tornare nella terra dei suoi avi. Perché? Perché Juan Manuel Fangio, penta-campione di F1, gli aveva detto che “se voleva costruire automobili sportive, c’era un unico posto dove doveva andare e questo posto era in Italia, nella zona di Modena”. Ma nella Motor Valley ci sono anche quattro circuiti internazionali, ad Imola, a Misano Adriatico, a Varano de Melegari, Marzaglia (Modena) e quello di Fiorano (che in realtà è il testing round di proprietà della Ferrari).
Ci sono anche i Musei, sia pubblici sia collezioni private, che sono una parte molto importante dell’offerta di questo territorio.
I musei pubblici sono il Museo Ferrari di Maranello (che è stato aperto nel 1990 ed era ospitato, pochi lo sanno, in quello che era il Centro Civico di Maranello. Qui, il 21 luglio del 1987, in quella che ora è la Sala delle Vittorie, Enzo Ferrari presentò alla stampa la Ferrari F40, l’auto che celebrava i 40 anni della sua azienda ma anche l’ultima auto presentata personalmente e che portava la sua firma), il Museo di Modena, MEF (Museo casa natale di Enzo Ferrari) e il Museo Lamborghini. Le collezioni private sono circa 15 e solo per citarne un paio: la Collezione Panini e la Collezione Righini.
La Collezione Panini custodisce una storia nella storia. Quando nel 1992 Alejandro de Tomaso stava vendendo la Maserati alla FIAT, aveva dimenticato di mettere tra gli asset dell’azienda 19 vetture che stavano per essere trasportate a Londra ed essere vendute, attraverso una casa d’aste, a collezionisti di tutto il mondo. Quando la notizia si diffuse a Modena, la città insorse e Umberto Panini, co-fondatore della omonima azienda produttrice di figurine, le acquistò pur non avendo interesse per le automobili ma per trattenere in Italia quella parte della sua città. La seconda collezione privata degna di menzione è la Collezione Righiniche possiede un pezzo eccezionale, la Auto Avio Costruzioni 815, quella che possiamo chiamare la prima Ferrari ma che ancora non si poteva chiamare Ferrari. Fu prodotta solo in due esemplari nel 1940 quando Ferrari lasciò l’Alfa Romeo e fondò la Auto Avio Costruzioni, perché tra le clausole contrattuali aveva quella di non poter produrre con il suo nome per 4 anni.
Ma perché la Motor Valley è nata proprio in questa parte d’Italia?
Enzo Ferrari aveva la sua teoria: la sua terra era quella zona d’Italia fatta di rivoltosi, di gente che voleva fare qualcosa di diverso, che voleva avere successo nella vita e che non si sarebbe fermata davanti a niente, convogliando tutta la sua energia nella creazione di vetture da corsa.
Ma questa è una parte della verità! La Motor Valley italiana si trova dove è adesso, proprio grazie ad Enzo Ferrari che ha saputo trasformare dei bravissimi contadini in bravissimi operai specializzati, attraverso la sua fabbrica. Già dalla metà degli anni ’60, Enzo Ferrari aveva finanziato l’apertura un Istituto Tecnico, a Maranello, per formare i tecnici. Questo iniziale indirizzo è stato proseguito con l’istituzione del MUNER (Motorvehicle University of Emilia-Romagna), una università internazionale dell’automobile che vede raggruppate in un consorzio le Università emiliane di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara, Parma con le più famose aziende produttrici di veicoli.