Una vista unica di Roma
Sulla collina del Pincio, nel punto più alto e nel cuore di Roma, a due passi da Piazza di Spagna e accanto a Trinità dei Monti, si trova l’imponente Villa Medici.
La villa sorge sulle pendici della collina dove un tempo, alla fine del periodo repubblicano (31 a.C.), il generale romano Lucio Lucinio Lucullo fece collocare i suoi giardini (conosciuti come horti Luculliani) e fece costruire una villa. Gli horti Luculliani occupavano la collina con una serie di terrazze alle quali si accedeva tramite scale monumentali. In seguito la villa passò prima a Valerio Asiatico e poi a Messalina, imperatrice consorte dell’imperatore Claudio, la quale, per impadronirsi della proprietà, non esitò a ricoprire di false accuse Valerio Asiatico che fu costretto al suicidio.
La tenuta continuò ad essere proprietà imperiale fino all’epoca di Traiano (138 d.C.) e nel III secolo d.C., fu occupata dalla famiglia patrizia degli Acili, e poi dei Pinci, da cui l’attuale nome della collina. La storia di Villa Medici inizia nella seconda metà del Cinquecento quando fu acquistata prima dal cardinale Marcello Crescenzi e poi da Ferdinando I de’ Medici, cardinale e futuro granduca di Toscana, che rinnovarono ed abbellirono totalmente la residenza e sistemarono meravigliosamente i giardini. Dopo la morte di Ferdinando, i Medici si disinteressarono della villa, poco utilizzata e molto costosa nella manutenzione ed altrettanto fecero gli Asburgo-Lorena che la ereditarono. Dopo le devastazioni del periodo giacobino la villa, fu acquistata dal governo francese e nel 1803 Napoleone volle che divenisse la nuova sede dell’Accademia di Francia, fondata da Luigi XIV nel 1666, che da allora è rimasta in questa splendida villa, per consentire ai giovani pittori francesi di studiare a Roma.
Una preziosa cornice di vigneti,
frutteti e giardini per eventi suggestivi
Se la facciata verso viale Trinità de’ Monti è severa, semplice e disadorna, quella verso il giardino è vasta, ariosa e arricchita da nicchie, bassorilievi, ghirlande e medaglioni, le monumentali ghirlande dell’Ara Pacis. La facciata interna fu infatti splendidamente adornata, come oggi si ammira, in una soluzione di museo-giardino. Nel giardino, infatti, ciascun quadrato formato da siepi sempreverdi racchiude una particolarità: ci sono quelli con i calchi nobili realizzati sotto la direzione di Balthus dagli anni Sessanta e quelli più recenti che includono l’orto, il vigneto, il frutteto. Estesi per oltre 7 ettari, i Giardini si protendono da una parte verso il panorama della Città Eterna, confinando con il Pincio, e dall’altra si addossano alle Mura Aureliane E’ l’ultimo esempio di giardino mediceo in cui rimane intatto il disegno originario concepito da Ferdinando de Medici intorno al 1560.
La villa, con i suoi suggestivi ed esclusivi spazi, si presta ad essere una preziosa cornice per eventi sia negli eleganti ambienti interni sia negli spazi esterni della Loggia e dei giardini.